Con una maggioranza ampia il Senato ha approvato il ddl 2533 che converte in legge il decreto sulla peste suina africana. L’iter ora prosegue alla Camera.
S’è astenuto il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia che avrebbe faticato a votare un provvedimento del governo, si sono espressi contro solo in tre (Ciampolillo, Crucioli, La Mura): con 176 voti favorevoli su 200 votanti il Senato ha approvato il ddl che converte in legge il decreto sulla peste suina africana. Ora il testo passa all’esame della Camera che dovrà valutare anche gli emendamenti approvati nel corso della prima lettura.
Il Senato ha infatti modificato il testo originario in quindici punti. Quelli principali riguardano l’estensione degli interventi anche alle aree protette; la previsione esplicita dell’eradicazione del virus; la sospensione della caccia collettiva “nelle aree di circolazione virale attiva”, così da contenere la mobilità dei cinghiali; la possibilità di realizzare recinzioni in deroga ai regolamenti edilizi e alle valutazioni d’incidenza ambientale e anche su terreni privati.
Dopo la riformulazione è stata dunque accantonata la prima versione dell’emendamento 1.27 (prima firmataria De Petris di Leu) che intendeva vietare ogni forma di caccia nel raggio di 10 chilometri dalla zona infetta e soprattutto la caccia collettiva (battuta, braccata, girata) su tutto il territorio nazionale.
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