Beretta BRX1, il nostro test a caccia

Beretta BRX1

La Beretta BRX1 rappresenta la prima incursione del produttore gardonese nel settore delle carabine da caccia. Si ispira al sistema di caricamento lineare, mutuando importanti caratteristiche – funzionali e di sicurezza – dal mondo militare. Si è fatta a lungo attendere ma porta in dote una combinazione di caratteristiche uniche nel genere.

Un travaglio lungo, non c’è che dire. Della Beretta BRX1, della prima carabina da caccia prodotta dal noto marchio italiano su scala industriale si parla almeno da sei anni e da cinque circolano – internamente all’azienda e al team di sviluppo – prototipi che sono stati visti, rivisti, migliorati, sottoposti a test di resistenza inimmaginabili. L’obiettivo non era banale: lo storico produttore gardonese – parte di una holding che già opera nel segmento della canna rigata da caccia con Benelli, Chapuis, Franchi, Sako e Tikka – non poteva permettersi di presentare qualcosa di banale e che non fosse in perfetto stile Beretta. Doveva essere veloce, preciso, sicuro e facile da utilizzare e manutenere. E fin qui direi che siamo ancora nell’ambito dello scontato.

Ma doveva avere tutte queste caratteristiche unendole a materiali di prima qualità e a un prezzo dirompente. Arrivarci non era facile. Il processo industriale deve rispettare una serie di vincoli che non ha la piccola o media impresa: rigoroso rispetto dei tempi macchina, corretta gestione delle materie prime, pieno sfruttamento della manodopera, eliminazione degli aggiustaggi manuali, piena compatibilità e intercambiabilità dei componenti tanto per menzionarne alcuni. L’attesa è stata lunga ma il risultato è all’altezza delle aspettative.

Beretta BRX1

Si parte dalla sicurezza…

L’evoluzione del progetto ha indotto Beretta – intesa come fabbrica d’armi – a privilegiare il sistema straight-pull o lineare che dir si voglia. Sicuramente il più popolare in questo momento storico. E per togliere ogni dubbio su quest’architettura, oggetto di qualche pregiudizio, ha investito molto in termini di sicurezza già dalla fase preliminare della progettazione. Ne ha reso conto, nel corso dell’evento stampa di presentazione organizzato a fine agosto, Marco Bassoli, product development manager responsabile del progetto, che ha spiegato la filosofia del cosiddetto robust design che sta alla base della progettazione Beretta. Tutte le componenti cruciali dell’arma – in particolare il sistema di chiusura e quello di scatto – sono state indagate in via preliminare tramite simulazioni e al virtual prototyping così da fornire una visione molto aderente alla realtà tra l’analisi numerica e quella successiva, sperimentale.

Beretta BRX1Superate le fasi preliminari di validazione, e realizzati i primi prototipi, si è passati alla fase dei test che, nel caso della BRX1, sono stati estremamente impegnativi. Non ci si è accontentati di quanto richiesto e garantito dagli standard Cip ma ci si è confrontati con i parametri imposti dai requisiti Nato per le armi militari. Le 165 carabine della pre-serie, ha confidato Davide Preziuso, brand quality manager, sono state sottoposte a oltre 200 colpi con carica forzata, test di ostruzione della canna di ogni genere e ulteriori prove di stress per un totale di 30 test di valutazione che hanno portato a sparare oltre 120.000 colpi con 70 tipi differenti di munizioni in tutte le condizioni operative; in chiave di ottimizzazione della sicurezza, tutto lo sviluppo è stato effettuato nel calibro più prestante attualmente disponibile, il .300 WM. Questa fase preliminare ha impegnato 35 persone per un totale di 60.000 ore lavoro.

… per arrivare all’industrializzazione del progetto

Il successivo processo di industrializzazione ha permesso di fissare in 1.549 euro il prezzo base per il mercato europeo, un risultato sensazionale se si guarda ai prodotti similari oggi disponibili sul mercato. Carlo Ferlito, direttore generale di Fabbrica d’Armi, ha specificato che le attuali turbolenze, specie nel costo delle materie prime, potrebbero nel futuro influire negativamente sul costo del prodotto e quindi sul suo prezzo; ma questo eventualmente dipenderà da dinamiche che non possono essere controllate da Beretta e coinvolgerà tutti. Quel che conta però è che una perfetta ingegnerizzazione ha portato la BRX1 a essere un’arma di grandissima affidabilità a un prezzo che, senza voler fare confronti, è decisamente concorrenziale.

Seppur economica nel prezzo, la carabina di Beretta non è affatto un’arma spartana e priva di velleità stilistiche. Il sistema si avvale di un otturatore a testina rotante molto ben congegnato che prende ispirazione da quelli dei moderni fucili d’assalto; dispone di otto tenoni radiali che, nei calibri magnum, diventano sedici disposti in una tipica configurazione a doppia corona. L’otturatore propriamente detto, con estrattore ed espulsore, è contenuto in un porta-otturatore in alluminio: risulta il pezzo più complesso realizzato in azienda e richiede addirittura 86 minuti di lavorazione mediante i moderni centri a controllo numerico a cinque assi che costituiscono la linea di produzione dell’arma.

Ambidestra

Beretta BRX1La peculiare struttura aperta dell’azione della Beretta BRX1 ha permesso di sviluppare un complesso realmente ambidestro: la manetta è infatti reversibile senza l’impiego di alcuno strumento e può essere ruotata di 180 gradi anche la faccia dell’otturatore, così da invertire l’espulsione del bossolo. La manetta è in posizione perpendicolare al grilletto così da essere facilmente azionata dalla mano che provvede allo sgancio della catena di scatto.

La percussione avviene mediante cane e non, come altrove, tramite un percussore lanciato. Un sistema che di per sé fornisce ulteriori garanzie di sicurezza. Lo scatto – diretto – è removibile, inserito all’interno di un pacchetto in polimero che ne permette l’estrazione. Un cursore permette di selezionare uno dei tre pesi di sgancio predeterminati; si parte da circa 950 grammi a salire con successivi incrementi di circa 250 grammi. Tutti gli scatti vengono controllati in fabbrica sia per peso sia per lunghezza della corsa.

La sicura…

Beretta BRX1La sicurezza della Beretta BRX1 è garantita da una sicura che si aziona comodamente con il dito pollice e ha tre posizioni: la prima blocca sia lo scatto sia l’otturatore; quella intermedia blocca il solo scatto lasciando la possibilità di manovrare l’otturatore in sicurezza; la terza libera sia lo scatto sia l’otturatore. Nella prima e nella seconda posizione il cane è completamente disconnesso dal meccanismo di scatto.

La canna è realizzata in azienda mediante forgiatura e un processo di rotomartellatura che in un solo passaggio realizza tanto la rigatura quanto la camera di cartuccia, garantendo pertanto una perfetta coassialità tra le due componenti. Il diametro esterno del componente è di 16 millimetri e alla volata è presente un filetto M14 per l’applicazione del freno di bocca. Per il momento sono disponibili tre calibri: .308 Winchester, .30-06 Springfield e .300 Winchester Magnum; nel calibro maggiore si è adottata una canna da 620 millimetri mentre nei due più comuni si può scegliere tra la versione da 570 millimetri dell’arma in test e quella da 510 millimetri. In tutti i casi il passo di rigatura è di 1:11″.

… e la precisione

Seguiranno altri calibri per adeguare il sistema ai differenti mercati e alle diverse necessità venatorie. La precisione è garantita nel Moa con munizionamento commerciale: la rosata di prova realizzata con l’arma è disponibile seguendo il percorso indicato dal QR code stampigliato sulla confezione, in cartone. Una scelta, quella del cartone, che spinge in direzione della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente. Sulla confezione sono stampati anche i codici QR che portano al certificato di garanzia e alle istruzioni dell’arma.

Beretta BRX1Ulteriore caratteristica della canna è quella della sua intercambiabilità, al punto che la Beretta BRX1 può essere definita come un sistema take-down. L’ottica viene saldamente ancorata all’azione: negli allestimenti forniti di canna senza mire metalliche, l’azione porta infatti una slitta Picatinny, avvitata, mentre quelle con tacca e mirino sono dotate di un attacco a sgancio rapido dedicato (Beretta quick detachable), comunque disponibile come opzione per tutte le configurazioni. È inoltre disponibile la slitta Tikka da 17 mm. Sul bolt carrier, che definisco secondo la terminologia militare in omaggio alla genesi di quest’arma, è presente un’unghia che va a impegnare la parte posteriore della slitta per darle rigidità ed evitare flessioni quando sia montata un’ottica pesante.

Dal metallo al polimero

La calciatura della carabina Beretta è realizzata in polimero di colore nero. La sua ergonomia è stata studiata mediante l’interazione tra quattro differenti gruppi di lavoro e presenta zigrini funzionali e un’impugnatura a pistola sostituibile. La pala porta un calciolo Extralight; combinando calcioli di differente lunghezza e distanziatori da 12,5 o 25 millimetri è possibile variare la lop tra gli estremi di 350 e 390 millimetri. All’interno dell’astina, l’azione è alloggiata tramite una lunga culla a V, bloccata da due viti e un tassello d’acciaio; una soluzione che contribuisce alla rapida sostituzione della canna mantenendo il corretto punto d’impatto. L’accoppiamento prevede una lunga area di contatto che garantisce comunque un’architettura a canna flottante.

Beretta BRX1In polimero è anche il caricatore, bifilare, che contiene cinque colpi in tutti i calibri e risulta perfettamente a filo dell’astina, contribuendo alla gradevolezza del disegno. È di color arancio fluo così da risultare facilmente individuabile sia nello zaino sia quando inserito in posizione; lo sgancio è consentito da due pulsanti simmetrici che vanno premuti contemporaneamente così da evitare distacchi accidentali durante l’azione di caccia. Al momento è disponibile in tre misure per altrettanti gruppi di calibri: modello A (.300 WM), B (.30-06 S) e C (.308 W e 6,5 Creedmoor, presumibilmente il prossimo a essere lanciato).

Quanto alle finiture, tutte le parti in acciaio della Beretta BRX1 sono brunite; alcuni componenti interni sono fosfatati mentre per il receiver si è scelto un trattamento di ossidazione dura. L’offerta della BRX1 include un’ampia gamma di accessori che spaziano da quelli funzionali come il freno di bocca a cinghie di trasporto, chiavi dinamometriche, impugnature e calcioli.

Un test vero, in poligono…

Beretta BRX1Ho provato la straight-pull di Beretta in due circostanze. Inizialmente in occasione dell’evento di presentazione alla stampa, a fine agosto, quando ho potuto sparare in poligono presso il Tav Cieli aperti di Cologno al Serio (Bg), in appoggio fino alla distanza di 300 metri e al cinghiale corrente; la rosata che pubblico a corredo dell’articolo (di 7 millimetri) è stata ottenuta a 100 metri in quella circostanza con l’arma in .300 WM. A distanza di circa un mese ho ripetuto i test al campo di tiro Due nel mirino e presso l’Aatv Cavaglià, in Piemonte, con l’arma in .30-06 S in assegnazione al product manager Ricardo Olivieri; si tratta di un’arma con alle spalle svariate centinaia di colpi ma che non ha affatto sfigurato nonostante abbia manifestato, in termini di precisione, un rendimento lievemente inferiore rispetto al .300 WM.

 

… e a caccia

Beretta BRX1Nell’occasione dei test piemontesi ho provato con la Beretta BRX1 dieci caricamenti differenti di cui ho riportato quattro tra i migliori. Successivamente sono uscito a caccia, in altana, dove ho prelevato un cinghiale di 75 chilogrammi all’imbrunire, a 51 metri. Il corretto piazzamento del colpo ha permesso che cadesse, come si dice, sull’ombra. Se questa è la testimonianza oggettiva della funzionalità dell’arma, voglio sottolineare come mi sia piaciuta sotto più aspetti difficili da restituire dai semplici numeri. Parto dal bilanciamento, che risulta corretto: la parte preponderante della massa cade tra le mani dell’utilizzatore; la corretta disposizione delle masse fa sì che l’arma rilevi poco anche nel caso si spari in piedi e senza appoggio.

Al di là della precisione, ineccepibile nell’ambito delle distanze etiche (i 300 metri del poligono), ho apprezzato la sicurezza intrinseca del sistema. Le otto alette, gli studi, le simulazioni, gli stress test che l’azienda ha condotto preliminarmente alla presentazione del prodotto sono un bonus in grado di garantire quella sicurezza psicologica indispensabile per fare di un’arma la propria compagna di caccia.

La scheda tecnica della Beretta BRX1

Produttore: Beretta
Modello: BRX1
Tipo: carabina straight-pull
Calibro: .30-06 Springfield
Lunghezza canna: 570 mm mm
Lunghezza totale: 1.095 mm
Organi di mira: assenti, slitta Picatinny
Caricatore: bifilare, 5 colpi
Scatto: diretto, regolabile
Sicure: manuale a due posizioni
Materiali: carcassa in lega leggera di alluminio, acciaio, calcio in polimero
Finiture: carcassa anodizzata, canna brunita
Peso: 3.300 g
Prezzo: 1.549 euro
Sito produttore

La prova completa dell’arma è pubblicata su Caccia Magazine di dicembre 2021, in edicola dal 20 novembre. Su Caccia Magazine trovi tutte le novità su Beretta, le carabine da caccia e la caccia di selezione.