Il mondo della caccia non è attrattivo per i giovani. Un’affermazione che, a uno sguardo superficiale, appare come una triste e indiscutibile realtà. Ma le cose non stanno proprio così. Certo, i numeri sono molto diversi da quelli del passato, ma le nuove leve non mancano e dei giovani cacciatori, che rappresentano il nostro futuro, bisognerebbe averne più cura.
Lo sappiamo. In Italia il numero di cacciatori diminuisce anno dopo anno. E certo le glorie del passato non ritorneranno, non tornerà quel tempo in cui il nostro mondo (parlo di quello venatorio) era popolato da più di un milione di appassionati e praticanti. La caccia ha meno appeal nella società di oggi, è un dato di fatto. Ma non è il caso di piangersi troppo addosso perché, seppur meno di una volta, le nostre fila continuano a essere nutrite costantemente da giovani cacciatori, da nuove leve.
Giovani cacciatori: parlano i dati
Nel mio piccolo, anzi piccolissimo, voglio condividere con voi qualche informazione sul pubblico di Caccia Magazine e Beccacce che Passione.
Il 45,6% di chi segue la pagina Facebook del mensile Caccia Magazine – che rispecchia, lo ricordo, la linea editoriale della rivista – ha dai 35 ai 54 anni e il 33, 2% è compreso nel range che va dai 18 ai 34.
Così, il 45,6% di chi segue la pagina Facebook del bimestrale Beccacce che Passione ha dai 35 ai 54 anni, mentre il 34% si colloca nella fascia di età che va dai 18 ai 34. Non sono pochi, quindi, i giovani che ci seguono. Una bella cosa.
Altro piccolo ma significativo indizio è il fatto che le richieste di informazioni, di consigli e molte delle riflessioni sui vari aspetti della caccia che riceviamo costantemente in redazione arrivano da tanti giovani lettori, interessati a tutto quello che ruota intorno alla nostra passione.
Il nostro pubblico comprende quindi anche tanti giovani cacciatori, che leggono (almeno i nostri giovani), comprano le riviste, si interessano e partecipano alla vita di redazione.
Un rinnovato interesse
La mia sensazione, che si fonda sulle testimonianze che raccolgo lavorando nel settore da più di venti anni, è che la caccia, almeno quella buona, quella caccia culturalmente ed eticamente sostenibile, intesa come stile di vita, come forte passione che si nutre di amore per la natura, quella caccia che interpreta un concetto moderno di cultura ambientale (piaccia o no a chi rema contro, ma è così, la caccia è cultura) ancora è in grado di coinvolgere i ragazzi. Meno di una volta sicuramente, ma non sono poi così pochi i giovani che in qualche modo ne subiscono il fascino e ne sono incuriositi.
Il dito nella piaga
Allora perché poi questo interesse non sempre si concretizza in una nuova licenza di caccia? Le motivazioni sono diverse e certamente Vittorio Venditti, un giovane cacciatore di 24 anni che ci ha scritto di recente, ha sottolineato un aspetto altamente limitante. «Non è vero che al giorno d’oggi sono pochi i giovani interessati alla caccia; però, per diversi motivi, molti non si decidono a prendere la licenza. La motivazione principale è il fattore economico. Affermo questo con cognizione di causa, perché molti dei miei amici comperano la vostra splendida rivista e sono appassionati di caccia.
Credo quindi che i cacciatori possano tranquillamente guardare avanti con rinnovata gioia, resistendo e comportandosi in modo etico in ogni occasione, ed evitando critiche inutili. Lo dico da giovane cacciatore incallito, cresciuto a pane e caccia, perché ogni cosa ha il suo tempo e presto o tardi anche la nostra passione tornerà in voga, avendo il rispetto che merita come antica e nobile arte quale è».
Sosteniamoli
Seppur meno di un tempo, i giovani ben disposti verso la caccia non mancano, non mancano ragazzi appassionati e interessati alla natura, agli animali selvatici e alla wilderness, quella vera. Forse allora bisognerebbe offrire loro delle opportunità che possano aiutarli a superare le difficoltà che li separano dall’avere la licenza in tasca.
In passato alcune aziende del settore hanno già proposto promozioni e incentivi per acquisti di armi e accessori riservati agli under. Sarebbe anche una buona cosa che le associazioni pensassero a nuove modalità associative vantaggiose per i più giovani, che Atc e Comprensori destinassero dei contributi a sostegno del pagamento delle quote dei cacciatori under 25 o che sodalizi e club di cacciatori e di cinofili organizzassero iniziative per aiutare le nostre nuove leve, facilitando il loro cammino sui sentieri di caccia. Solo per fare qualche esempio. I giovani sono il nostro futuro. Sosteniamoli!