C’è bisogno di definire l’esame del piano di gestione della tortora entro il 30 agosto; la cabina di regia chiede un incontro urgente al governo e alla Conferenza delle Regioni.
Non aveva più senso affidarsi alla sola interlocuzione locale: dopo gli eventi delle ultime ore (la preapertura è saltata in Toscana, Lazio ed Emilia Romagna oltre che in Veneto e Abruzzo per decisione del Tar) la cabina di regia del mondo venatorio si attiva ufficialmente presso governo e Regioni perché il piano di gestione della tortora sia adottato al più presto. Le associazioni venatorie riconosciute si rivolgono dunque a Massimiliano Fedriga e Mariastella Gelmini, presidente della Conferenza delle Regioni e ministra per gli Affari regionali; la richiesta è esplicita, un incontro formale per definire l’esame del piano entro il 30 agosto.
Sono infatti passati più di quattro mesi dal giorno in cui fu raggiunto l’accordo unanime sui contenuti che però la Conferenza Stato-Regioni non ha avuto modo di esaminare; il ritardo e le sue dirette conseguenze sono dovute “alla colpevole inerzia” delle Regioni e del governo. Ma per la cabina di regia quest’inerzia, che con la sospensione diffusa della preapertura ha prodotto “il triste copione di uno spettacolo già visto”, va “contro qualsiasi logica”; sembra addirittura mostrare una precisa “volontà politica, acconsentire sempre e comunque a qualsiasi richiesta protezionistica” a prescindere da una sua giustificazione reale. Se governo e Regioni continueranno a latitare, la cabina di regia si dice “pronta ad assumere i provvedimenti necessari”.
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