Filippo Gallinella, presidente della commissione Agricoltura di Montecitorio, ritiene che per potenziare la gestione del cinghiale sia necessario intervenire con strumenti specifici.
Chissà se almeno nelle divise assomiglierà al vecchio glorioso Corpo forestale da qualche anno trasferito nei Carabinieri: secondo Filippo Gallinella, presidente 5 Stelle della commissione Agricoltura alla Camera, per potenziare la gestione del cinghiale c’è infatti bisogno di una nuova polizia ambientale forestale. Lo ha detto nel corso della manifestazione di Coldiretti, ricordando che il compagno di partito Maurizio Cattoi ha presentato un ddl in questo senso. “Chiedo agli agricoltori di sostenerci per far sì che questa norma diventi realtà il più presto possibile” si legge nel post su Facebook che riassume l’intervento. La ragione della proposta, detta semplice? Numericamente i cacciatori non bastano più.
Non è però l’unico punto su cui agire. Gallinella ritiene infatti essenziale che nel frattempo le Regioni predispongano piani d’abbattimento effettivi e recepiscano rapidamente le linee guida sulla filiera della carne. (A proposito: su Caccia Magazine agosto 2021, in edicola nella seconda metà di luglio, ampio spazio sarà dedicato all’autoconsumo). Non c’è invece bisogno d’intervenire sull’articolo 19 della legge quadro sulla caccia, quello che disciplina il controllo faunistico. Ormai è pacifico, lo ha detto anche Patuanelli alla Camera, che i cacciatori abilitati possono essere coinvolti negli interventi.
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