Bruxelles – Presidente e vicepresidente dell’intergruppo Caccia hanno presentato un’interrogazione sui rischi per la conservazione della migratoria se nei quartieri di svernamento prosegue il prelievo non regolamentato.
Mentre in Europa si fa di tutto per assicurare la conservazione della migratoria, altrove spesso si agisce senza criterio. E ciò può mettere a rischio la biodiversità e la tutela delle specie, protette e non protette. Ecco perché Álvaro Amaro (Ppe) e Marco Dreosto (Identità e Democrazia), presidente e vicepresidente dell’intergruppo Biodiversità, caccia e cultura rurale, hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea.
Si vuol capire se le “vere e proprie stragi commesse principalmente nell’area geografica medio-orientale” mettano in pericolo le politiche europee di conservazione; e nel caso come la Commissione intenda agire. Che nei Paesi extra Ue si uccidano illegalmente “milioni di uccelli” con trappole, reti e dispositivi di chiamata è indubbio. Foto e video circolano da anni. Ma, commenta Dreosto, «il [prelievo] massivo nei quartieri di svernamento non è accettabile; soprattutto nel momento in cui gli Stati membri ottemperano rigorosamente alla tutela delle specie protette e sono vincolati dai piani di gestione dell’avifauna cacciabile».
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