Niente moriglione e pavoncella, la caccia alla beccaccia chiuderà il 20 gennaio: la prudenza ispira il calendario venatorio del Lazio 2020/2021.
In attesa dei piani di gestione nazionali e di un coordinamento interregionale più efficace, la giunta Zingaretti si attiene al principio di precauzione e non apre la caccia a moriglione e pavoncella: insieme alla data di chiusura della caccia alla beccaccia, 20 gennaio, è il dato principale che emerge dal calendario venatorio del Lazio. Per la beccaccia (due prelievi a giornata, massimo venti stagionali) la giunta ha inoltre stabilito un orario particolare, dalle otto del mattino fino a mezz’ora prima del tramonto. Da segnalare anche la chiusura posticipata a cornacchia grigia, gazza, ghiandaia e colombaccio, cacciabili anche a febbraio (1°-10) ma senza cane e solo da appostamento.
Proprio agli appostamenti sono dedicate alcune norme specifiche: niente caccia vagante entro duecento metri da un appostamento temporaneo, almeno cento metri tra due appostamenti temporanei installabili massimo tre ore prima dell’inizio ufficiale della giornata.
Il Lazio verso la stagione venatoria 2020/2021
Meritano uno sguardo anche le disposizioni sulla cinofilia: nel mese di gennaio i segugi saranno impiegabili solo per la caccia al cinghiale e le battute autorizzate alla volpe. L’addestramento sarà possibile dal 16 al 31 agosto, dall’alba alle 11, e dal 2 al 17 settembre, dall’alba alle 19. Dal 20 settembre al 31 gennaio l’addestramento e l’impiego del cane saranno consentiti solo se l’uscita è annotata sul tesserino venatorio come una delle tre giornate di caccia settimanali.
Ancora: dal 1° ottobre chi ha la residenza anagrafica nel Lazio ha diritto a 20 giornate gratuite di caccia alla migratoria anche negli Atc in cui non è iscritto. Rimane poi il divieto di utilizzare munizioni in piombo nelle zone umide, nel raggio di 150 metri dalle rive esterne. La starna sarà cacciabile solo nelle zone che prevedono un suo monitoraggio (prelievi al 15% della consistenza stimata) o una sua gestione attiva: come per la lepre, la giunta ha deciso per un abbattimento al giorno e massimo cinque stagionali.
Infine il cinghiale: se per braccata e girata sono previste giornate fisse, nelle zone non assegnate i cacciatori non iscritti alle squadre potranno cacciare tre giorni a settimana.
Calendario venatorio 2020/2021: le date per specie
Allodola: 1° ottobre – 31 dicembre
Alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, mestolone, porciglione, volpe: 20 settembre – 31 gennaio
Beccaccia: 1° ottobre – 20 gennaio
Cesena, colombaccio, cornacchia grigia, gazza, ghiandaia, tordo bottaccio, tordo sassello: 1° ottobre – 31 gennaio
Cinghiale: 1° novembre – 31 gennaio
Coniglio selvatico, fagiano, merlo: 20 settembre – 31 dicembre
Lepre: 20 settembre – 10 dicembre
Quaglia: 20 settembre – 31 ottobre
Starna: 1° ottobre – 30 novembre
Tortora: 20 – 30 settembre
Il carniere giornaliero per specie
Lepre, starna: uno
Beccaccia, coniglio selvatico, fagiano: due
Beccaccino, canapiglia, codone, frullino, marzaiola, mestolone, quaglia, tortora: cinque
Allodola, alzavola, colombaccio, fischione, folaga, germano reale, tordo sassello: dieci
Cesena, cinghiale, cornacchia grigia, gallinella d’acqua, gazza, ghiandaia, merlo, porciglione, tordo bottaccio, volpe: venti
Il carniere stagionale per specie
Lepre, starna: cinque
Fagiano: quindici
Beccaccia, tortora: venti
Beccaccino, canapiglia, codone, frullino, marzaiola, mestolone, quaglia: venticinque
La stagione di caccia 2020/2021 prende forma: oltre al Lazio, hanno già approvato il calendario venatorio Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Campania, Basilicata, Umbria e Valle d’Aosta. E nel frattempo si delinea il quadro sulla scadenza del porto d’armi dopo la proroga dello stato d’emergenza.