Bruno Modugno, autore e conduttore di Sky Caccia, è morto all’età di 87 anni.
È morto Bruno Modugno, volto noto di Sky Caccia e cacciatore fino alla punta dei capelli. Romano classe 1933, dal 2004 Modugno ha firmato e condotto i programmi settimanali “Parliamo di caccia” e “Andiamo a caccia con Bruno Modugno”. Ma, per quanto ampio e prestigioso, Sky è solo l’ultimo capitolo di una carriera lunghissima. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta Modugno si batté in prima persona contro i referendum sulla caccia. Per vent’anni lavorò per la rivista Diana, poi fondò e diresse il mensile Caccia+. Prima del passaggio a Sky Caccia aveva assaggiato la pay tv con Seasons, il canale monotematico di Tele+ del quale fu direttore editoriale. Su Seasons prestò il volto e le idee ai programmi “Storie di riva e di bosco” e “Le nostre stagioni”. Ma la caccia, passione totalizzante, ha rappresentato solo una parte della sua vita professionale.
Dopo una collaborazione più che decennale con la carta stampata, nel 1964 arrivò in Rai dove firmò programmi culturali e di intrattenimento quotidiano; dal 1976 al 1979 condusse il Tg1 delle 13.30. Con Re di macchia (Rusconi), il suo primo romanzo da cui fu tratto un film da lui stesso scritto e diretto, entrò nella cinquina finale del Premio Strega 1977. Oltre ai suoi insegnamenti e alle decine di programmi, della sua eredità fanno parte i romanzi Cento scalini di buio, Cacciatore d’ombre, La ballata saracena, Il respiro delle cose, Memsaab-Doppio Inganno e Il reggicalze.
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